30/04/2025
Occorre proseguire sulla strada dei rinnovi dei contratti e con la contrattazione decentrata di produttività per il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni.
I dati ISTAT relativi all’andamento delle retribuzioni contrattuali nel
primo trimestre 2025 mostrano una dinamica positiva, con un incremento
medio delle retribuzioni orarie del 3,9% rispetto allo stesso periodo
del 2024. Particolarmente significativo l’aumento tendenziale registrato
a marzo, pari al 4,0%, con picchi nel settore industriale (+4,9%) e nei
servizi privati (+4,3%).
"Questi dati confermano l’efficacia dell’azione
contrattuale che stiamo portando avanti come parti sociali”, commenta
il Segretario confederale della CISL, Mattia Pirulli.
“Da registrare positivamente che grazie ai rinnovi contrattuali degli
ultimi mesi solo tre dipendenti su dieci nel settore privato sono in
attesa di rinnovo. Particolarmente critica è la situazione nella
pubblica amministrazione, dove la gran parte dei dipendenti è in attesa
di rinnovo, con la sola esclusione delle Funzioni Centrali.
La CISL
esprime particolare soddisfazione per i risultati frutto della
contrattazione ottenuti in alcuni settori chiave dell’economia:
alimentari (+7,8%), metalmeccanico (+6,3%) e commercio (+6,1%), che
rappresentano comparti fondamentali per l’occupazione nel nostro Paese.
Nota meno positiva l’incremento tendenziale nel settore pubblico si
attesta solo all’1,7%.
Alla luce di questi dati, la CISL ribadisce la
necessità di accelerare i rinnovi contrattuali ancora in sospeso, con
particolare attenzione al settore pubblico e, nel settore privato,
quello metalmeccanico. Per la CISL è inoltre strategico investire nello
sviluppo della contrattazione decentrata per valorizzare la produttività
e incrementare ulteriormente i salari.
“La contrattazione collettiva
si conferma strumento essenziale per la tutela del potere d’acquisto dei
lavoratori e delle lavoratrici. Come CISL continueremo a batterci per
accelerare i rinnovi contrattuali e per politiche economiche che
sostengano la crescita dei salari reali”, conclude Pirulli.