23/10/2025
Il punto di Pompeo Mannone dell’ultimo numero di "Ultimissime da Via Po, 19"
Uno dei paradossi italiani è quello che cresce il numero delle
persone povere e contemporaneamente aumenta la spesa pubblica assistenziale
finalizzata a contrastare tale fenomeno.
Negli ultimi
anni è aumentato il numero dei poveri nonostante l’ampliamento delle risorse
destinate a sussidi e sostegni al reddito.
Il numero delle
persone di povertà assoluta infatti, è in crescita negli ultimi 15 anni e si è
arrivati a 5,7 milioni che corrisponde al 9,7% della popolazione che risiede in
Italia.
Il Paese
invecchia, le nascite continuano inesorabilmente a diminuire, si diventa madri
sempre più tardi e si tocca il minimo storico di figli per donna. Al Lazio
insieme alla Basilicata e alla Sardegna,
spetta il primato della posticipazione dell’età della maternità (33,2
anni) rispetto alle altre regioni.
La profonda
crisi demografica che l'Italia sta attraversando non è più un segnale isolato,
ma un trend che mette a rischio la sostenibilità sociale ed economica della
nostra nazione.
Nei prossimi
decenni, inoltre, la quota di over 65 aumenterà, fino a superare 1/3 della
popolazione nel 2050 (quando saranno pari al 34,6%).
In questo quadro
molto complesso è necessario individuare soluzioni e strategie di lungo respiro.
Gli interventi a
sostegno delle persone meno abbienti, in particolare quelli rivolti a sostenere
il reddito delle famiglie, sono stati oggetto di numerosi provvedimenti di
diversa natura rivolti a prevenire e contrastare il fenomeno, ma si sono rilevati
insufficienti.
La crescita del
tasso di occupazione della popolazione in età di lavoro rimane la via primaria
per rafforzare i redditi delle persone e delle famiglie. La sola che può
consentire di mantenere in equilibrio il rapporto tra le persone attive con
quello delle persone a carico destinato ad aumentare per le conseguenze
dell’invecchiamento della popolazione.
Occorrono
altresì, politiche assistenziali complementari tra Stato, Regioni e Comuni per
renderle efficaci e rispondenti alla crescente domanda di tutela e di sollievo
della propria condizione da parte dei cittadini.
Il nostro ruolo
propositivo nell’ambito delle relazioni con la Regione Lazio, ha consentito il
raggiungimento di un risultato parzialmente significativo sul fronte della povertà
relativa ma su quella assoluta, a partire da quella alimentare il dato non è
confortante, come evidenziato recentemente dalla Caritas.
Noi ci siamo, nell’ambito della sostenibilità economica e sociale
tramite la contrattazione sociale ai vari livelli istituzionali, vogliamo
portare la nostra progettualità per aggredire il fenomeno della povertà che è
parte importante delle nostre comunità.