18/10/2025
Pubblicato il Quaderno n. 4 del 2025 dedicato al Servizio sanitario nazionale
La Corte dei Conti, nel suo Quaderno n. 4 del 2025 dedicato al
Servizio sanitario nazionale (SSN), evidenzia che la sanità italiana è «in
cammino per il cambiamento», ma deve ancora fare i conti con profondi squilibri
strutturali, ritardi e bilanci fragili. Dopo la pandemia, la spesa sanitaria
pubblica è cresciuta raggiungendo nel 2024 i 138,3 miliardi di euro, pari al
6,3% del PIL, con un aumento del 4,9% rispetto all’anno precedente. Tuttavia,
questa crescita è inferiore alle aspettative e molto disomogenea sul
territorio, con regioni in piano di rientro che incrementano la spesa più
velocemente rispetto ad altre, segnalando differenze nei costi e nei modelli
organizzativi.
La
Corte sottolinea come la spesa privata resti elevata, soprattutto
nell’assistenza ambulatoriale, dove oltre il 37% dei costi viene sostenuto
dalle famiglie, aggravando così le disuguaglianze di accesso, soprattutto tra
Nord e Sud Italia. Inoltre, la situazione finanziaria delle regioni è critica:
crescono i disavanzi di bilancio, soprattutto fuori dal piano di rientro, con
il Lazio che pesa in modo particolare sul dato nazionale. Anche regioni del
Centro-Nord, tradizionalmente più solide, presentano oggi disavanzi crescenti,
mettendo in evidenza una fragilità della sostenibilità economica regionale. La
Corte invita dunque a un rafforzamento del coordinamento nazionale per evitare
nuove crisi di liquidità.
Un
altro tema chiave è quello del personale sanitario, la cui carenza e
disaffezione rappresentano una vera emergenza. La Corte segnala la difficoltà
nel reclutamento, la fuga all’estero dei giovani medici e la scarsa adesione ai
corsi per le professioni sanitarie, elementi che minacciano il ricambio
generazionale e richiedono una revisione urgente delle politiche di formazione
e incentivi.
Sui
livelli essenziali di assistenza (LEA) si registrano miglioramenti, ma
persistono forti divari territoriali, con il Sud che è in ritardo soprattutto
negli screening oncologici e nelle vaccinazioni. L’attuazione della riforma
territoriale prevista dal PNRR mostra luci e ombre: sono stati realizzati solo
in parte gli interventi previsti per le Case della comunità, gli Ospedali di
comunità e le Centrali operative territoriali, con notevoli differenze
regionali; solo la Calabria rispetta i target prefissati dagli standard
nazionali.
La
Corte dei Conti dunque riconosce gli sforzi verso la modernizzazione del
sistema, ma avverte che il percorso non è completato. La sostenibilità
economica, organizzativa e sociale dipenderà dalla capacità di colmare i divari
territoriali, investire sul capitale umano e migliorare la governance per
portare avanti le riforme.
La
CISL, condividendo questa analisi, sottolinea che i problemi della sanità
italiana derivano da anni di sottofinanziamento, difficoltà di gestione e
diseguaglianze tra territori. Ribadisce la necessità di investimenti certi e
stabili nel Fondo Sanitario Nazionale, rafforzamento delle strutture
territoriali e attenzione particolare al personale sanitario, con politiche
efficaci di reclutamento, formazione e valorizzazione professionale. La CISL
inoltre richiama l’importanza di una reale attuazione delle riforme del PNRR,
puntando a garantire servizi di qualità uniforme in tutto il Paese e a
preservare il modello universalistico della sanità pubblica, fondamentale per
l’inclusione sociale e il benessere collettivo.