ISTAT: la spesa sociale dei Comuni in lieve aumento ma con forti divari regionali e tra grandi e piccoli comuni

ISTAT: la spesa sociale dei Comuni in lieve aumento ma con forti divari regionali e tra grandi e piccoli comuni

05/10/2025



Nel 2022, i Comuni italiani hanno investito complessivamente 10,9 miliardi di euro nei servizi sociali e socio-educativi, come evidenziato dal report ISTAT intitolato “La spesa dei Comuni per i servizi sociali – Anno 2022”. Considerando però i rimborsi degli utenti e i finanziamenti provenienti dal Servizio Sanitario Nazionale, la spesa netta si attesta a 8,9 miliardi di euro, segnando un aumento del 5,8% rispetto all’anno precedente. In rapporto al PIL, questa spesa rimane stabile allo 0,46%.

La spesa media pro-capite è stata di circa 150 euro all’anno, ma con differenze territoriali molto marcate. Nel Sud Italia si spendono in media 78 euro pro-capite, mentre nel Nord-est la cifra sale a 207 euro, raggiungendo punte di 607 euro per abitante nella Provincia Autonoma di Bolzano. Questa distribuzione dei fondi rispecchia anche le priorità dei Comuni: il 37,3% delle risorse è rivolto a bambini, ragazzi e famiglie, il 27,5% a persone con disabilità, il 14,8% agli anziani e il 9% al contrasto della povertà e dell’esclusione sociale.

Il report sottolinea inoltre che i Comuni di maggiori dimensioni e le aree più centrali del Paese garantiscono un livello di servizi sociale più alto rispetto ai piccoli centri e alle zone periferiche. Questo fenomeno è dovuto soprattutto alla diversa capacità di finanziamento, ampiamente basata su risorse proprie, che varia in base alla ricchezza e alla capacità impositiva dei territori.

La spesa dedicata al servizio sociale professionale è in crescita, arrivando a 521 milioni di euro nel 2022, con un aumento del 7,3% rispetto all’anno precedente. Il servizio ha preso in carico circa 2,33 milioni di utenti, principalmente bambini e famiglie, ma anche persone in condizioni di povertà, anziani, persone con disabilità e immigrati.

In sintesi, nonostante l’aumento complessivo della spesa, persiste una importante disparità territoriale: i cittadini che vivono nel Sud Italia e nelle piccole comunità continuano a godere di servizi sociali meno estesi e meno accessibili rispetto a quelli delle grandi città del Nord e del Centro.