04/09/2025
Il punto di Pompeo Mannone dell’ultimo numero di "Ultimissime da Via Po, 19"
Il Presidente
Rocca ha annunciato con molta enfasi l’autorizzazione da parte della Regione
Lazio di 14.000 assunzioni dei professionisti sanitari nel Lazio. Inoltre ha
promesso interventi di riqualificazione in tutti i pronto soccorso ed
investimenti per aumentare i posti letto e ridurre le attese.
La notizia non può
che farci piacere soprattutto considerando i bisogni di anziani, pensionati e
fragili.
L’azione della
Regione però non deve dimenticare i ritardi complessivi nella realizzazione e
attivazione delle nuove strutture territoriali previste dal Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza (PNRR), come le Case della Comunità e gli Ospedali di
Comunità.
Queste strutture sono
pensate per migliorare la sanità
territoriale che rappresenta il sistema di assistenza sanitaria organizzato a
livello locale, garantendo un accesso capillare e integrato ai servizi di
prevenzione, cura e riabilitazione direttamente sul territorio.
Tali strutture
possono offrire assistenza integrata e multidisciplinare agli anziani con
patologie croniche o condizioni di fragilità, ma purtroppo i lavori procedono
lentamente e c’è il rischio che, anche una volta completate, queste strutture
possano non essere pienamente operative a causa della carenza di personale
sanitario.
Una sfida da vincere
anche in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione laziale con
un incremento delle malattie croniche e quindi necessità di cure più complesse.
Nel contesto attuale, la sanità regionale, pur se manifesta lievi miglioramenti
fatica a garantire un’assistenza adeguata e tempestiva per questa fascia di
età. Si aggiunge poi la difficoltà di utilizzare in modo efficace le risorse
disponibili e di progettare politiche socio sanitarie che coinvolgano
maggiormente le comunità locali, le quali spesso restano escluse dal processo
decisionale, con il risultato di servizi che non sempre rispondono agli
effettivi bisogni del territorio.
Particolarmente
critica è la situazione nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), dove la
gestione economica e normativa delle rette crea incertezze per anziani e
famiglie, soprattutto per chi convive con patologie come l’Alzheimer o non è
autosufficiente.
Infine, il personale sanitario, anche con le assunzioni annunciate,
potrebbe essere ancora insufficiente: questa carenza pesa fortemente sugli
anziani, che si trovano frequentemente ad affrontare lunghe liste d’attesa e a
doversi avvalere dell’assistenza privata, ricorrendo per questo anche a
prestiti oppure rinuncia alle cure.
Ben vengano le nuove
assunzioni e gli interventi annunciati, a tale riguardo la Cisl Regionale e la
Fnp regionale continueranno a svolgere la funzione propositiva di confronto per
una concreta integrazione socio sanitaria e sulla contrattazione sociale e
vigilare sull’operato della Regione e presenteremo sempre, nei tavoli dove
siamo chiamati a partecipare, le necessità e i bisogni della popolazione.