Assegno di invalidità è integrabile al minimo

Assegno di invalidità è integrabile al minimo

08/08/2025



Sentenza della Corte Costituzionale

La sentenza della Corte Costituzionale n. 94 del 2025 rappresenta una svolta importante per le persone con invalidità che ricevono l’assegno ordinario di invalidità calcolato con il sistema contributivo, cioè basato sui contributi versati durante la vita lavorativa.

Prima di questa decisione, chi percepiva questo assegno nel sistema contributivo non poteva beneficiare dell’integrazione al trattamento minimo, un meccanismo che aumenta l’importo dell’assegno fino a garantire una somma minima considerata necessaria per vivere dignitosamente (circa 603 euro mensili nel 2025). Questo creava una disparità con chi invece riceveva l’assegno calcolato con il sistema retributivo o misto, che già godevano di questa integrazione.

Il caso specifico riguarda un titolare di assegno di invalidità che si era visto respingere dall’Inps la sua domanda finalizzata ad ottenere l’integrazione al minimo della prestazione, liquidata interamente con il sistema contributivo dal momento che tutti i contributi erano stati versati dopo il 31.12.1995. Se l’assegno di invalidità fosse stato, invece, liquidato nel sistema retributivo, al verificarsi delle condizioni richieste dalla legge, sarebbe stato integrato al minimo come previsto dalla L. 222/84.

La Corte ha dichiarato incostituzionale quella norma della legge 335/1995 che escludeva l’assegno ordinario di invalidità calcolato interamente con il sistema contributivo dall’integrazione al minimo. Ha sostenuto che, per le persone con invalidità che hanno una riduzione permanente della capacità lavorativa a meno di un terzo, il diritto a una prestazione economica adeguata è un principio fondamentale tutelato dalla Costituzione italiana, in particolare dall’articolo 3 (uguaglianza) e dall’articolo 38 (assistenza sociale).

Pertanto, ora anche chi ha l’assegno ordinario di invalidità calcolato con il sistema contributivo ha diritto all’integrazione al minimo, in modo da non ricevere un importo troppo basso, garantendo così maggiore equità e sostegno economico a questa categoria vulnerabile.

Dal punto di vista operativo, la sentenza produce effetti dal giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (9 luglio 2025). Quindi, gli importi degli assegni di invalidità calcolati con il sistema contributivo possono essere adeguati al minimo da subito, ma senza riconoscere arretrati sulle somme precedenti.

La sentenza quindi è molto importante perché:

  • Rimuove un’ingiusta discriminazione tra assegni di invalidità a parità di condizioni, indipendentemente dal sistema di calcolo.
  • Garantisce un livello minimo di sostegno economico a chi ha un’invalidità che riduce gravemente la capacità lavorativa.
  • Suggerisce una visione più flessibile e umana del sistema previdenziale contributivo, che fino ad oggi è stato molto rigido.

Per la valutazione attenta di ogni singola situazione e per la  presentazione delle domande di ricostituzione, vi invitiamo ad indirizzare tutte le persone interessate presso gli uffici del nostro Patronato Inas Cisl.