04/08/2025
Riflessioni di Daniela Fumarola
La straordinaria partecipazione in queste
giornate al Giubileo di oltre un milione di giovani provenienti da 146 Paesi
non è stato solo un evento religioso. Rappresenta un fatto sociale di portata
storica. In un tempo in cui si è abituati a parlare dei giovani in termini
di fragilità, disillusione o disimpegno, vederli protagonisti, uniti e
visibilmente felici è un segno potente, che va custodito e tradotto in impegno
concreto. L'immagine di piazza San Pietro, di Tor Vergata, dei vicoli romani
attraversati da migliaia di volti sorridenti, multiculturali e solidali è una
risposta tangibile a chi sostiene che le nuove generazioni siano apatiche o
smarrite. Al contrario, questo Giubileo racconta di una generazione viva,
consapevole e in cerca di senso, pronta a mettersi in gioco nonostante il peso
delle crisi ambientali, lavorative, geopolitiche.
Anche nel sindacato, ogni giorno, tocchiamo con
mano e sosteniamo la fatica dei giovani che cercano lavoro, che lottano per un
contratto stabile, per un'opportunità dignitosa. Nel rappresentarli ne vediamo
la forza, la volontà di esserci, di abbracciare con lo sguardo così tanti giovani
insieme non può che rinnovare in noi una responsabilità: costruire ponti e
strumenti per accogliere questa energia nei luoghi di lavoro, nelle scuole,
nella vita democratica. Per la Cisl significa rilanciare con forza il sistema
duale, rafforzare l'accesso all'apprendistato, esigere
investimenti pubblici e privati in formazione e qualità dell'occupazione, lottare
per nuove tutele universali che proteggano e promuovano la persona nel mercato
del lavoro. E nel contempo contrastare ogni forma di sfruttamento e di dumping
legalizzato, a partire dai tirocini extracurricolari.
Non possiamo limitarci a osservare con
commozione questo spettacolo: dobbiamo trasformarlo in politiche pubbliche e
azioni contrattuali. Il sindacato è chiamato ad ascoltare questa gioventù che
non chiede solo cose, ma vuole partecipare, vuole contribuire, vuole coli
Giubileo dei Giovani ci insegna che la speranza non è semplice attesa, ma
un'energia concreta, operosa, collettiva, contagiosa. Un monito che riguarda
anche noi come corpo intermedio, come organizzazione sociale: c'è un mondo
giovanile che non si è arreso, e che va incontrato nei suoi linguaggi, nei
suoi tempi, nei suoi sogni. Non cogliere la forza di questo messaggio sarebbe
un'occasione perduta. La Cisl è pronta a rilanciare questo appello: facciamo
in modo che quei volti giovani non restino un ricordo, ma diventino parte
attiva della trasformazione del nostro Paese.
Investire
in loro significa dare futuro al lavoro, alla società, alla democrazia. E se è
straordinario vederli oggi a Roma,
lo sarà ancor di più vederli domani protagonisti
nel mondo reale.
Fonte: cisl.it