Pubblicato il XXIV Rapporto annuale INPS relativo al 2024

Pubblicato il  XXIV Rapporto annuale INPS relativo al 2024

25/07/2025



Il 16 luglio è stato presentato il XXIV Rapporto annuale dell’INPS riferito al 2024. Il documento fornisce un quadro dettagliato sull’andamento socioeconomico del Paese, ribadendo il ruolo centrale de

Dinamiche degli assicurati e mercato del lavoro. Nel 2024, gli assicurati INPS sono saliti a 27 milioni, con un aumento di 400.000 unità rispetto al 2023 e di 1,5 milioni rispetto all’era pre-pandemica. Questa crescita è trainata dal lavoro dipendente privato, che tra il 2019 e il 2024 ha visto 1,4 milioni di nuovi iscritti, mentre il lavoro autonomo tradizionale continua a ridursi. Il Mezzogiorno evidenzia un incremento degli assicurati del 7,4% sempre nel periodo 2019-2024, accompagnato da una crescita del 6,7% dell’occupazione femminile e dell’11,2% di quella giovanile, pur permanendo difficoltà nell’accesso stabile al lavoro.

Dal punto di vista retributivo, le retribuzioni contrattuali sono cresciute dell’8,3% fra 2019 e 2024, ma i prezzi nello stesso periodo sono saliti del 17,4%, causando una perdita di potere d’acquisto di circa nove punti percentuali.

Migrazioni: rientri e partenze. Effetti delle politiche di agevolazione fiscale si riflettono nei 40.000 “cervelli” rientrati in Italia nel 2023. Allo stesso tempo, continua il forte flusso migratorio in uscita: nel 2024 più di 156.000 italiani si sono trasferiti all’estero, tra cui 113.000 under 40.

Innovazione e digitalizzazione dei servizi. Nel 2024 INPS ha accelerato il processo di digitalizzazione e l’uso dell’Intelligenza Artificiale, raggiungendo 771 milioni di servizi completamente digitalizzati. Nei primi sei mesi del 2025 si sono registrati 30 milioni di accessi tramite la nuova app mobile dell’INPS, con circa 6 milioni di utenti abituali.

Trend e dati sulle pensioni. Le pensioni in Italia mantengono un quadro di sostanziale stabilità nel 2024, con un lieve incremento delle nuove prestazioni, eccetto le pensioni anticipate, diminuite del 9% a causa di regole più stringenti e incentivi alla permanenza lavorativa. Questo ha portato l’età media effettiva di pensionamento a 64,8 anni (contro i 64,2 del 2023).

La spesa pensionistica ha raggiunto i 364 miliardi di euro, dei quali 355 miliardi destinati a pensioni erogate dall’INPS. I pensionati sono stabili a 16,3 milioni (7,9 milioni di uomini e 8,4 milioni di donne). L’importo medio delle pensioni si è attestato a circa 1.884 euro lordi mensili, con un aumento del 4,4% rispetto all’anno precedente.

Gli uomini continuano a percepire pensioni mediamente più alte delle donne (circa il 34% in più), e il divario di genere rimane marcato: le donne rappresentano il 51% dei pensionati ma ricevono solo il 44% della spesa complessiva. Le pensioni anticipate/anzianità hanno importi medi di 2.133 euro mensili, contro i 1.021 della vecchiaia, i 1.151 dell’invalidità e gli 855 euro delle prestazioni ai superstiti. Le prestazioni assistenziali si fermano intorno ai 502 euro mensili.

Caratteristiche e distribuzione delle prestazioni

·         Il 47% delle pensioni previdenziali è a carico del Fondo Lavoratori Dipendenti (importo medio: 1.408 euro mensili lordi).

·         Il 30% spetta alla Gestione Autonomi e Parasubordinati (942 euro mensili).

·         Il 19% alla Gestione Pubblici (2.221 euro mensili lordi).

Dimensione internazionale e welfare. Il Rapporto sottolinea anche la presenza di 228.600 pensionati residenti all’estero, di cui circa 38.000 trasferitisi dopo aver lavorato in Italia, spesso attratti da sistemi fiscali più favorevoli e servizi migliori.

Nel quadro delle politiche di welfare, il Fondo Credito e altre gestioni hanno stanziato circa 1,6 miliardi di euro nel 2024 per welfare, formazione e inclusione sociale, destinando circa 120 milioni a borse di studio e sostegno abitativo per i giovani.

Il XXIV Rapporto INPS conferma la solidità del sistema previdenziale italiano, mette in luce molteplici innovazioni nei servizi e richiama l’attenzione su alcune criticità persistenti, come la questione occupazionale, la perdita di potere d’acquisto e il divario di genere nelle pensioni.