22/05/2025
Il punto di Pompeo Mannone dell’ultimo numero di "Ultimissime da Via Po, 19"
La prima considerazione ovvia è quella che disporre del giusto numero di posti letto per cure di lungo termine serve non soltanto a garantire la più corretta assistenza agli ammalati anziani e non autosufficienti che non possano essere assistiti a domicilio ma anche ad assicurare che gli stessi non appesantiscano gli ospedali con accessi impropri ai pronto soccorso andando a vanificare così l'opera di riorganizzazione del rete ospedaliera che al momento non riesce a soddisfare nemmeno le esigenze dei pazienti acuti.
Occorrono più investimenti nelle cure di lungo termine per rispondere alla necessità di garantire assistenza dignitosa a tutti i nostri anziani malati.
Oggi può accadere infatti, che le famiglie, a causa delle inadeguatezza del servizio pubblico, siano costrette a cercare soluzioni alternative.
In questo ambito di difficoltà si inseriscono anche operatori improvvisati ed a volte anche attraverso offerte completamente irregolari prive di requisiti tecnici strutturali ed organizzativi, con rette stracciate ma non in grado di assicurare la qualità delle cure e dei servizi minimi.
Non solo, spesso tali strutture non forniscono alcuna garanzia dell'applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro con la conseguenza di salari bassi per i lavoratori e producendo il noto effetto dumping. Insomma, la situazione reale dimostra che la regione Lazio fornisce un'offerta decisamente inferiore ai fabbisogni dell’età e questa insufficienza determina anche anomalie contrattuali ed offerte di scarsa qualità.
Per tali ragioni, noi della FNP CISL Lazio rivendichiamo che si recuperino e si applichino tutti gli impegni e le iniziative indicate nell'accordo sottoscritto tra regione Lazio e le parti sociali confederali con particolare riferimento alla revisione complessiva della rete di assistenza sanitaria alla rivisitazione complessiva delle RSA rispetto agli standard organizzativi, che si elimini definitivamente la piaga del precariato in tali strutture, che nelle case di riposo venga rivista la normativa prevedendo organici reali e proporzionati ai servizi da assicurare.
Deve essere rivisitato il complesso regime degli accreditamenti legando la remunerazione tariffaria alla tipologia di contratto collettivo nazionale applicato e che venga istituito e migliorato l'organismo di garanzia e di qualità in ogni struttura assistenziale.