Recovery Fund - Furlan: "Non si presenterà una seconda occasione per il paese"

Recovery Fund - Furlan:

23/11/2020



23 Novembre - “Non bisogna disperdere un solo euro delle risorse che arriveranno dall'Europa con il Next Generation Eu. Questa grande opportunità non si presenterà una seconda volta, soprattutto per le regioni del Mezzogiorno”. Lo ha sottolineato oggi la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, intervenuta al Convegno della Cisl Basilicata a quarant'anni del terremoto dell'Irpinia e Basilicata.

“Ricordare oggi la tragedia del terremoto terribile che quarant'anni fa sconvolse una parte del nostro paese, provocando morte e distruzione, deve farci riflettere rispetto a quello che bisogna fare per ricostruire l'assetto produttivo, infrastrutturale e dei servizi. Non dobbiamo commettere gli errori del passato ed anzi far tesoro delle esperienze vissute che hanno funzionato. Gli investimenti nella prevenzione del rischio sismico ed il rispetto del territorio rimangono fondamentali per preservare le vite umane, ridurre le diseguaglianze sociali, costruire condizioni di sviluppo economico”, ha ricordato la leader Cisl.
L'intero Sud rischia di continuare ad essere periferia rispetto al resto del paese e all'Europa. Il tema è non solo avere più risorse finanziarie, ma avere soprattutto la capacità di progettare bene e di saper spendere con efficacia ed efficienza i fondi pubblici, puntando in primo luogo a rafforzare la sanità territoriale, oggi assolutamente inesistente, i servizi sociali, le infrastrutture materiali ed immateriali, la scuola, la rete digitale.
“Se per completare un'opera infrastrutturale impieghiamo venti anni è evidente che avremo sempre problemi. Bisogna avere investimenti certi e capacità oculata di gestione della spesa, a tutti i livelli, nazionale, regionale e territoriale. Ma dobbiamo anche riconoscere l'importanza delle comunità, il valore della partecipazione e del dialogo sociale. Tornare ad essere un paese dove il valore del lavoro e della sua dignità tornino fattori centrali”. 

Fonte: cisl.it