04/09/2025
La fondazione Gimbe ha analizzato i dati del Ministero della Salute sull’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)
Nel 2023, solo
13 Regioni italiane sono riuscite a rispettare gli standard essenziali di cura
stabiliti dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che rappresentano le
prestazioni sanitarie che ogni Regione e Provincia Autonoma deve garantire
gratuitamente o previo pagamento del ticket. Tra queste Regioni, Puglia,
Campania e Sardegna sono le uniche promosse nel Mezzogiorno, mentre otto
Regioni hanno visto peggiorare le proprie performance rispetto al 2022. Questi
dati, pubblicati dal Ministero della Salute e analizzati dalla Fondazione
GIMBE, sono considerati una vera e propria "pagella" ufficiale per
valutare i servizi sanitari regionali, evidenziando chi rispetta gli standard e
chi mostra criticità.
Dal 2020, la
valutazione si basa su un sottoinsieme contiene 88 indicatori suddivisi in tre
grandi aree: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale
e assistenza ospedaliera. Tuttavia, la "pagella" ufficiale utilizza
solo 26 indicatori, numero aumentato nel 2023 con il primo aggiornamento del
sistema. Ogni Regione può ottenere un punteggio da 0 a 100 in ciascuna area e
per essere considerata "adempiente" deve raggiungere almeno 60 punti
in tutte e tre le aree.
Nel 2023 il
numero delle Regioni adempienti è rimasto invariato rispetto all’anno
precedente: Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia,
Marche, Provincia Autonoma di Trento, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana,
Umbria e Veneto. In particolare, la Campania e la Sardegna sono salite tra le
Regioni adempienti, mentre Basilicata e Liguria sono retrocesse a inadempienti
per non aver raggiunto la soglia minima in almeno un’area. Calabria, Molise e
Provincia Autonoma di Bolzano rimangono inadempienti in un’area, mentre
Abruzzo, Sicilia e Valle d’Aosta non riescono a raggiungere la soglia minima in
due aree. È evidente un forte divario tra Nord e Sud del Paese: solo tre delle
tredici Regioni adempienti sono del Mezzogiorno. La Puglia riporta punteggi
paragonabili ad alcune Regioni del Nord, mentre Campania e Sardegna sono poco
sopra la sufficienza.
Poiché il
Ministero della Salute non fornisce un punteggio complessivo unico, la
Fondazione GIMBE ha realizzato una classifica sommando i punteggi delle tre
aree, ordinando le Regioni in quartili. Questa classifica mette ancora più in
evidenza il divario Nord-Sud: nei primi 10 posti, 6 sono Regioni del Nord, 3
del Centro e solo 1 del Sud; nelle ultime 7 posizioni, fatta eccezione per la
Valle d’Aosta, ci sono tutte Regioni del Mezzogiorno.
Analizzando
separatamente le singole aree, sono emerse diverse posizioni: alcune Regioni
come Campania, Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte, Veneto e Umbria mostrano
uniformità nel livello di assistenza in tutte le aree, mentre altre, fra cui
Calabria, Valle d’Aosta, Liguria e Provincia Autonoma di Bolzano, evidenziano
forti squilibri tra prevenzione, assistenza distrettuale e ospedaliera. Ma
anche laddove viene raggiunta la soglia di sufficienza, persistono forti
differenze qualitative, e un sistema sanitario efficiente deve funzionare bene
sia sul territorio che negli ospedali per rispondere adeguatamente ai bisogni
delle persone.
Guardando alle
variazioni tra il 2022 e il 2023, otto Regioni hanno registrato un
peggioramento, con cali di punteggio anche significativi: Lazio (-10), Sicilia
(-11), Lombardia (-14) e Basilicata (-19). Questo peggioramento, anche in
Regioni storicamente solide, è un segnale d’allarme circa la tenuta complessiva
del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Al contrario, Calabria (+41) e Sardegna
(+26) hanno mostrato miglioramenti sostanziali.
Infine, GIMBE
ribadisce che la tutela della salute dipende in larga misura dalla Regione di
residenza e che la frattura tra Nord e Sud del Paese non si riduce, anzi è più
ampia di quanto i numeri lascino intendere. La "pagella" ministeriale,
pur essendo lo strumento ufficiale, utilizza pochi indicatori con soglie troppo
basse, appiattendo le differenze e non riflettendo bene la qualità reale
dell’assistenza. Per questo, la Fondazione chiede un ampliamento e una
rotazione periodica degli indicatori e una revisione profonda dei piani di
rientro e dei commissariamenti, che hanno aiutato a ristabilire l’equilibrio
dei bilanci regionali ma hanno inciso poco sulla qualità dell’assistenza e
nella riduzione dei divari tra Nord e Sud.
Tabella adempimenti
LEA anno 2023
|
|
|
|
|
|
Regione
|
Prevenzione
|
Distrettuale
|
Ospedaliera
|
Status
|
Abruzzo
|
54
|
45
|
83
|
Inadempiente
|
Basilicata
|
68
|
52
|
69
|
Inadempiente
|
Calabria
|
68
|
40
|
69
|
Inadempiente
|
Campania
|
62
|
72
|
72
|
Adempiente
|
Emilia-Romagna
|
97
|
89
|
92
|
Adempiente
|
Friuli
Venezia Giulia
|
81
|
81
|
73
|
Adempiente
|
Lazio
|
63
|
68
|
85
|
Adempiente
|
Liguria
|
54
|
85
|
80
|
Inadempiente
|
Lombardia
|
95
|
76
|
86
|
Adempiente
|
Marche
|
74
|
83
|
91
|
Adempiente
|
Molise
|
58
|
73
|
62
|
Inadempiente
|
Provincia
Aut. di Bolzano
|
58
|
82
|
62
|
Inadempiente
|
Provincia
Aut. di Trento
|
98
|
83
|
97
|
Adempiente
|
Piemonte
|
93
|
90
|
87
|
Adempiente
|
Puglia
|
74
|
69
|
85
|
Adempiente
|
Sardegna
|
65
|
67
|
60
|
Adempiente
|
Sicilia
|
49
|
44
|
80
|
Inadempiente
|
Toscana
|
95
|
95
|
96
|
Adempiente
|
Umbria
|
93
|
80
|
84
|
Adempiente
|
Valle
d'Aosta
|
77
|
35
|
53
|
Inadempiente
|
Veneto
|
98
|
96
|
94
|
Adempiente
|
|
|
|
|
|
|
Punteggio
|
= 60
|
< 60
|
|
Dati Ministero della Salute
|
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