19/06/2025
Il punto di Pompeo Mannone dell’ultimo numero di "Ultimissime da Via Po, 19"
Nei servizi Caritas il numero delle persone vulnerabili assistite è cresciuto del 62% in due anni. Tanti gli anziani e i lavoratori poveri. Casa e accesso alle cure sono i due nodi cruciali.
Sono state 277.775 le persone accolte e sostenute dai centri di ascolto e i servizi della rete Caritas nel corso del 2024. È quanto emerge dal Report povertà 2025 presentato insieme al Bilancio Sociale, nella sede di Caritas italiana a Roma.
Diversamente da quanto si immagina, la richiesta d’aiuto legata alla povertà non interessa solo gli stranieri, riguarda in maniera molto consistente gli italiani. La percentuale degli italiani poveri che si rivolgono alla Caritas arriva al 42,1% .
Come confermato dall’Istat neanche il lavoro mette al riparo dalla condizione di povertà: il 21% dei lavoratori ha un reddito troppo basso per vivere in modo adeguato.
Colpa certamente dei salari bassi che non aumentano a causa dei mancati rinnovi contrattuali e degli aumenti in busta paga non adeguati al costo della vita e all’inflazione, al tasso di disoccupazione ancora alto ed alla mancata perequazione delle pensioni per alcuni anni bloccata e che peraltro non ha interessato tutte le pensioni.
Questi, sono i numeri emersi ed evidenziati anche dall’ultimo rapporto Istat, che confermano la tendenza verso un costante aumento della povertà assoluta nel nostro Paese.
Se i giovani continuano ad essere la categoria maggiormente assistita nei servizi Caritas, raddoppiano le richieste di aiuto da parte degli over 65, dal 2015 a oggi la loro incidenza è infatti passata dal 7,7% al 14,3%.
Da ciò si evince che lo stato di disagio della povertà non ha età, riguarda contemporaneamente più generazioni.
L’Istat ha evidenziato altresì, che il 9,9% della popolazione, circa 6 milioni di persone, nel 2024 ha dovuto rinunciare alle prestazioni sanitarie ritenute necessarie, per via delle lungaggini delle liste d’attesa e dei costi insostenibili delle prestazioni private.
I dati sopra citati quindi ci forniscono un dato di realtà di un Paese in cui cresce il numero degli anziani poveri, di famiglie in difficoltà e di redditi da lavoro insufficienti.
In questo quadro è urgente individuare ed affermare nuove e diverse politiche di protezione sociale.
Più lavoro, lavoro sicuro e ben pagato, pensioni dignitose e rivalutate, la pensione di garanzia per i giovani, prevenzione e sanità territoriale accessibili con annessi i servizi domiciliari per i più fragili.
Occorre un mondo del lavoro riformato ed un nuovo welfare costruito sulla persona e che ne salvaguardi la dignità.
Noi della Fnp insieme alla Cisl siamo impegnati tramite un patto sociale con le Istituzioni a contribuire a rendere strutturale un cambiamento necessario della nostra società.
scarica qui sotto l'ultimo numero di Ultimissime da Via Po, 19