Incontro Commissione per l’Osservatorio regionale della liste d’attesa

Incontro Commissione per l’Osservatorio regionale della liste d’attesa

13/05/2024



Nel pomeriggio odierno si è riunita presso la Regione Lazio la Commissione per l’Osservatorio regionale della liste d’attesa.

   

 

Nota informativa

 

Nel pomeriggio odierno si è riunita presso la Regione Lazio la Commissione per l’Osservatorio regionale della liste d’attesa.

Il direttore regionale per la Salute e l’integrazione socio sanitaria, Andrea Urbani ci ha illustrato il lavoro svolto per la risoluzione delle criticità sulle liste d’attesa.

 

 

Liste di attesa diagnostica specialistica

 

Sono stati elaborati tutta una serie di dati in particolare il sistema privato accreditato il quale offre una serie di prestazioni che non erano integrate nel sistema unico di prenotazione.

Le prestazioni sono circa 4.800.000 le quali venivano allocate secondo le agende che il privato accreditato in assenza di indicazioni correttamente le riempiva secondo le sue necessità.

Successivamente ad un lavoro di dialogo, colloquio, ecc. la Regione Lazio è riuscita a superare le iniziali resistenze del comparto e tutte le strutture private accreditate sono state integrate con il sistema informativo regionale.

Attualmente la Regione è in grado di leggere le agende e la totale disponibilità di prestazioni che eroga attraverso le strutture pubbliche e compra attraverso le strutture private accreditate.

Per integrare informaticamente le strutture citate ci sono voluti, secondo il direttore, circa 7-8 mesi. Sono circa 260 tra ospedali, studi, laboratori ecc.

Cambiando i contratti in essere le strutture private accreditate hanno l’obbligo di mettere a disposizione della Regione Lazio il 70% delle loro agende nel caso avessero un ospedale o pronto soccorso il 30% riservato ai follow up. Laboratori e ambulatori devono mettere a disposizione il 100% delle loro prestazioni.

Tutto questo lavoro viene svolto in maniera modulare, la previsione - riferisce il dottor Urbani - che da qui al mese di settembre/ottobre il 70% di tutte le agende saranno integrate.

Altra azione importante è il fatto che attraverso questo upgrade informatico, sul recup si può prenotare su tutte le strutture pubbliche e private accreditate mentre prima questo non era possibile (se si andava nel cup del Gemelli si poteva prenotare solo al Gemelli) inoltre si sono costruite una serie di indicatori che consentiranno di misurare la coerenza delle prestazioni messe a disposizione con il budget regionale assegnato.

La Regione ha preteso una profondità di agenda di almeno 12 mesi sia dal pubblico che dal privato accreditato.

È stato creato un cruscotto, rilasciato la scorsa settimana e quindi ancora in fase di evoluzione, il quale misurerà in tempo reale, su ogni codice il nomenclatore tariffario su ogni agenda e se l’agenda ha profondità 12 mesi, e qual è la prima prestazione utile.

È stato espletato il fabbisogno dell’attività specialistica ambulatoriale (non ancora licenziato ma il lavoro è stato fatto) poiché il fabbisogno era aggiornato al 2017.

Sono state create delle cornici intorno ai distretti e alle Asl per evitare false mobilità sanitarie.

Il direttore ci ha comunicato che ha l’obiettivo di andare a regime prima dell’estate poiché nel momento in cui tutto è effettivamente operativo le strutture sia pubbliche che private apriranno le agende per i 12 mesi. Per consentire tutto ciò nelle prossime settimane entreranno a regime anche una parte di assunzioni propedeutiche per questo lavoro.

Nel momento in cui il cruscotto sarà operativo attraverso questo strumento la Regione potrà intervenire in tempo reale per andare a comprare e ad ampliare e quindi a creare prestazioni aggiuntive sulle liste di attesa per le attività specialistiche ambulatoriali.

Inoltre ha ribadito l’importanza fondamentale del fascicolo sanitario elettronico proprio per evitare l’iperprescrizione delle prestazioni.

 

 

 

Liste di attesa chirurgiche

 

Sulle liste di attesa chirurgiche innanzitutto è stato effettuato un lavoro di pulizia di tutte quelle liste di attesa chirurgiche che erano presenti in ogni struttura di questa regione.

È stato constatato che non venivano aggiornate da circa 50 anni. Molte erano cartacee e all’interno sono state trovate prestazioni di attesa del 1945, 1948 e addirittura parti cesarei del 2016 e 2017 quindi chiaramente non erano più prestazioni.

Il lavoro successivo è stato l’informatizzazione di ogni struttura le quali ogni venerdì in Regione inviano le liste di attesa chirurgiche aggiornate. Quindi il direttore riferisce che ad oggi si può conoscere la dimensione del fenomeno fermo restando che ancora necessita di un perfezionamento del lavoro di pulizia.

Il lavoro successivo è stato quello di ridefinire i contratti sul privato accreditato quindi a seguito dell’acquisto dell’attività chirurgica da parte della Regione se non verranno rispettate le liste di attesa tali strutture subiranno una penalizzazione in termini di remunerazione e di contrattualizzazione per l’anno successivo. Nello specifico se si antepone la propria attività all’attività contrattualizzata l’anno successivo si compreranno meno prestazioni da sala operatoria e le pagherà meno creando un conflitto di interessi.

Sul pubblico è stato fatto un lavoro di rivisitazione su tutto il percorso chirurgico avvalendosi di esperti provenienti da Padova dove i blocchi operatori lavorano all’85% mentre nel Lazio lavorano intorno al 50-55%.

Questi professionisti hanno aiutato a ridefinire tutto il percorso chirurgico. Al momento stanno visitando fisicamente tutte le strutture e insieme alla Regione Lazio comprendere quali siano i possibili efficientamenti.

Le indicazioni date alle strutture pubbliche in quanto la Regione è in grado di monitorare mensilmente gli ingressi in lista operatoria e le uscite in lista operatoria è andare in autosufficienza soccorrente.

Al momento per andare in autosufficienza mancano circa 3.000 ore di sala operatoria. L’obiettivo è che i blocchi operatori lavorino in H12, attualmente molti blocchi operatori lavorano in H6. Nel tempo tutti dovranno andare in H12, questo è l’obiettivo che la Regione Lazio si è fissato.

Altro obiettivo importante è superare le liste di attesa oncologiche. La regione investirà in modo significativo per cui le liste di attesa oncologiche siano lavorate il sabato e la domenica o in ricorso a prestazioni private accreditate.

Questa azione si riuscirà a capire meglio dopo l’estate alla fine della pulizia delle liste di attesa citate dove ancora esiste un 20% di spurio.

Come Cisl abbiamo apprezzato il lavoro fin qui svolto, abbiamo suggerito al dottor Urbani una stringente azione sull’appropriatezza prescrittiva, sul potenziamento delle ore per la medicina specialistica, e la sostituzione delle grandi apparecchiature raggiunto il periodo di vetustà per le strutture sanitarie accreditate.

 

 

 

 

 

Il Segretario Generale Usr Cisl Lazio

 

Il Segretario Generale Fnp Cisl Lazio

Enrico Coppotelli

 

Paolo Terrinoni