01/10/2020
Accordo tra Fnp, Spi, Uilp, Cgil, Cisl e Uil e Regione - "Mai più la strage del Covid"
Roma 1 Ottobre - Mille nuovi posti letto e mille nuovi infermieri di famiglia. E stop, almeno fino al 31 Dicembre, a nuove autorizzazioni ai privati. La Regione Lazio, dopo la recente apertura della RSA di Albano, Genzano e Zagarolo, intraprende la strada dell'assistenza pubblica agli anziani. "La Regione si è accorta degli errori commessi in passato - ha dichiarato Paolo Terrinoni, Segretario Generale Pensionati Cisl del Lazio - ed ha condiviso con noi l'esigenza di cambiare rotta, puntando non solo sulle Rsa, le residenze sanitarie per anziani, ma soprattutto sull'assistenza domiciliare, infatti sono previste strutture per il co-housing, la condivisione delle dimore, e i mille infermieri di famiglia da assumere entro il 30 giugno 2021. Fondamentali anche le nuove regole per il controllo e la partecipazione. I sindacati entrano davvero nelle Rsa, che d'ora in poi non potranno più far credere di essere isole felici in piena pandemia, con i contagi dilaganti". Così il Segretario Generale della Fnp Lazio ha commentato la firma, avvenuta ieri 30 Settembre, insieme ai colleghi delle Confederazioni e della Funzione Pubblica, sulle azioni da intraprendere subito per ripensare le Rsa e rilanciare l'assistenza domiciliare per gli anziani e i soggetti più fragili. La morte dei pazienti contagiati dal Covid, 158 nelle Rsa del Lazio, ha rotto gli indugi e convinto la Regione a premere sull'acceleratore di una progressiva riduzione del privato in un settore tanto delicato come quello dell'assistenza agli anziani. Quindi: 20 nuove Rsa totalmente pubbliche, che vanno aperte entro la fine dell'attuale legislatura, due per ogni Asl, da realizzare in edifici ex Ipab o in ospedali dismessi, e personale qualificato, preparato da corsi di formazione, interamente dipendente dalle Asl.