Lazio - Coronavirus, Catizone (Fisascat Cisl Roma Capitale e Rieti): “Molti farmacisti senza dpi, necessario lavorare a battenti chiusi”

Lazio - Coronavirus, Catizone (Fisascat Cisl Roma Capitale e Rieti): “Molti farmacisti senza dpi, necessario lavorare a battenti chiusi”

31/03/2020



Roma, 31 Marzo - “Purtroppo si cominciano ad annoverare le prime vittime del Coronavirus tra i farmacisti, anche sul territorio: si tratta di lavoratori in prima linea, anch'essi operatori sanitari, a confronto con un pubblico vasto e non controllato, spesso sprovvisti di adeguati dispositivi di protezione individuale come le mascherine. Persone che tornano a casa con il terrore di essere contagiate e di trasmettere il Covid ai familiari. Per questo chiediamo con forza che tutte le farmacie lavorino a battenti chiusi anche di giorno, come previsto dal servizio notturno. Grazie al pressing di lavoratori e sindacati ciò è stato ottenuto per quanto riguarda le farmacie comunali di Roma. Purtroppo, tuttavia, riscontriamo che non tutte le realtà gestite privatamente attuano la stessa modalità: le farmacie sono il presidio sanitario più capillarmente diffuso sul territorio”.

E'quanto dichiara Giovanna Catizone, della Fisascat-CISL di Roma Capitale e Rieti, aggiungendo che “al timore per la salute, si aggiunge quello per l'incolumità: le farmacie sono tra i pochi servizi commerciali ancora aperti, e sono dunque particolarmente esposte al rischio di rapine. Oltre a ciò, il carico di lavoro è aumentato, perché a causa delle nuove misure emanate dal Governo spetta ai farmacisti scaricare gran parte delle ricette inviate ai pazienti dai medici di base. Ribadiamo inoltre che la farmacia è il ‘primo step', il primo luogo in cui si reca chi sospetta per la propria salute.”.

“Esprimiamo la nostra vicinanza, la nostra solidarietà e il nostro impegno – conclude Catizone – a una categoria di persone che silenziosamente, a discapito del timore, rende un servizio al Paese. Il Governo dovrebbe ripagarle, interessandosi a dei lavoratori che, lo ribadiamo, sono a tutti gli effetti operatori sanitari sul territorio, e facendo quantomeno in modo che ognuno sia dotato di adeguati DPI”.

Fonte: cisl.it